Silvia Bigi (Ravenna, 1985),
è laureata al DAMS di Bologna.
Attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi – fotografia, installazione, scultura, suono, video, disegno – la sua pratica consiste nel dar vita a contro-narrazioni e anti-memorie che esplorano il rimosso della storia occidentale. Le sue opere, oggi parte di collezioni pubbliche e private, sono state premiate e selezionate per esposizioni nazionali e internazionali in musei, fondazioni e gallerie d’arte, tra cui la mostra Engaged, active, aware: women’s perspective now, vincitrice del Lucie Award – Best Exhibition nel 2018. Il suo lavoro è stato pubblicato in magazine come Artribune, Der Greif, IO Donna, Atpdiary, Insideart, Yet Magazine, Artslife, World Photo Organisation, British Journal of photography. È docente all’Accademia di Belle Arti di Macerata e fondatrice di Percorsi Fotosensibili, piattaforma digitale dedicata all’immagine e alle pratiche visuali. Attualmente vive e lavora a Milano.
In occasione della partecipazione a Paris Photo 2023 Red lab Gallery e Silvia Bigi hanno presentato una performance pubblica ideata appositamente per la fiera parigina.
Ideata e curata da Silvia Bigi e sviluppata con il supporto e la collaborazione della nostra galleria, a little poetic power to tell it to the world coinvolge sette donne che a turno leggono un ipertesto composto da versi di poesie e romanzi di scrittrici e poetesse* del XX secolo, vittime di disturbi psichici.
L’azione vede ogni donna rispecchiarsi in quelle parole, facendo riemergere la fragilità dell’essere umano in una società che emargina, esclude e rende invisibile tutto ciò che non rientra in un’idea di ‘conformità’, altrimenti espressa – con una formula vacua e mutevole – nel concetto di sanità mentale. Il riferimento specifico alla donna mette in luce una disparità di genere, poiché essa è stata spesso il bersaglio privilegiato di pratiche di addomesticamento e sottomissione, contro cui la mente si è ribellata.