Arianna Sanesi
a cura di Giovanna Gammarota
23 SETTEMBRE – 15 NOVEMBRE, 2021
Red Lab Gallery di via Solari 46 a Milano apre la nuova stagione espositiva con la mostra di Arianna Sanesi dal suggestivo titolo “Una pazienza selvaggia”, a cura di Giovanna Gammarota: ventuno opere fotografiche che chiedono a chi le guarda di soffermarsi a lungo per osservarle con tutta la calma e la pazienza necessarie, azione che mette quasi a disagio l’uomo contemporaneo, sempre più divorato dal culto della velocità che ha intossicato la sua mente e stretto fra paure e stereotipi che lo hanno allontanato da ogni possibilità di riscoperta interiore.
Arianna Sanesi, che con Red Lab Gallery sarà anche presente al MIA (7-10 ottobre) insieme all’autore greco Yorgos Yatromanolakis, attraverso il suo lavoro ci suggerisce di ritrovare in noi stessi la capacità di guardare al nostro inconscio, alla nostra parte istintiva più arcaica, per lasciare che l’anima ritorni a prevalere.
Arianna Sanesi invita ognuno di noi a scavare dentro le proprie storie profonde, ad andare oltre e a rendere visibile ciò che non lo è o semplicemente ciò che manca, grazie proprio a quella “pazienza selvaggia” intesa come la parte primordiale, creativa e autentica che si trova in tutti noi, condizione necessaria per “ricostruirsi” e accedere alla propria integrità.
Le sue opere fotografiche richiamano alla solennità e alla sontuosità della natura che ci circonda e che è dentro di noi; immagini che per essere accolte e abbracciate richiedono la predisposizione assoluta della nostra mente di mettersi al servizio della nostra anima e delle nostre emozioni, sentendone la pienezza.
Ancora Giovanna Gammarota: “Nel lavoro di Arianna Sanesi qui presentato, la sequenza delle immagini viene proposta sotto forma di trittici. Il tre è un numero che suggerisce un “passaggio”: una trasformazione. Si parte da un punto, si staziona in un altro, per poi proseguire oltre […] Ogni gruppo di immagini è dunque percorso da un filo conduttore che diviene espressione del “passaggio”. Si entra e si esce incedendo in un flusso che a poco a poco ci trasforma, si parte e si arriva per poi ripartire ancora poiché fermarsi non è contemplato”.
Nota biografica