Giulia Manfredi, (Castelfranco Emilia, 1984)
Nel 2008 consegue il diploma di Laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2006 al 2014 vive a Berlino frequentando corsi presso l’UDK in comunicazione Visiva e Belle Arti seguita dall’artista Hito Steyerl, mentre collabora con un collettivo internazionale di artisti.
Partecipa a Mediterranea 16, La biennale ad Ancona del 2013, dal titolo Errors Allowed, per la sezione Visioni Future. Nel 2022 presenta nello spazio Gaggenau Designelementi di Roma, la mostra il giardino dei fuggitivi. Il curatore Sabino Maria Frassà descrive il lavoro dell’artista: “Le sue opere presentano una bellezza ipnotica che si scontra con la materia di cui sono fatte: non solo marmo, ma anche fumo, funghi, bonsai e farfalle. Il suo lavoro risulta così dominato dall’intima complementarità tra caos e ordine, tra la vita e la morte, è un inno alla grandezza della natura e all’ingegno umano, interpretati come manifestazione dell’immensità.”
La creazione, per l’artista, ha una valenza catartica, terapeutica e viscerale in cui la bellezza sublima i dubbi e le paure profonde. Uno dei tratti distintivi delle sue opere è la sperimentazione materica: una sinergia di motivi e tecniche classiche, unite al design e all’innovazione tecnologica, oltre agli studi botanici che giustificano la presenza di elementi organici integrati nelle sue opere. La compatibilità con il mondo del design la porta infatti ad esporre al Fuorisalone di Milano del 2018 per Ventura Centrale.
Come per L’opera di Giacomo Leopardi, il lavoro di Manfredi è una meditazione sulla fugacità della vita umana e sull’arte come forma e razionalizzazione dell’universo intimo.