Suspended – Luca Spano
Sospeso come il tempo, come la percezione. Sospeso tra la vista e la sua assenza, tra i propri limiti e il loro superamento, tra questo mondo e l’altrove. Sospensione è la sensazione che attraversa Suspended, che propone una selezione di lavori dal 2022 ad oggi, ciascuno diverso per tecnica e materiali, ma tutti accomunati da una profonda coerenza di fondo.
La poetica di Luca Spano parla di uno spazio liminale sospeso tra confini che non sono solo fisici, ma anche concettuali. Nella sua pratica, scienza, arte, antropologia e filosofia si fondono e si confondono in un fermo tentativo di oltrepassare la frontiera tra discipline. Perché, d’altronde, auto-incasellarsi entro una definizione rigida è pur sempre una forma di limite. E l’artista i limiti intende superarli, indagando quella sottile linea tra visibile e invisibile che aiuta a costruire il sapere.
Far away Structures (2022) è una serie composta di otto elementi, ciascuno dei quali è il risultato di conversazioni che l’artista ha portato avanti con fisici e ricercatori con l’obiettivo di indagare la complessità dei fenomeni percettivi. L’opera diventa, così, parte di un esercizio di conoscenza, frutto della relazione che la scienza intesse con la vista e con l’immagine. Ogni lettera che compone il pensiero è sospesa su una lastra di vetro, trasformando la parola in un velo che separa due dimensioni. Col passare del tempo, il supporto in metallo che sorregge il vetro si arrugginisce, sfuggendo al controllo dell’artista.
Questo procedimento è presente anche in The Meaning of Touching (2022), in cui una base di ferro arrugginito e il suo processo di ossidazione creano una geografia astratta non del tutto prevedibile, che trasmette al contempo l’idea dello scorrere del tempo e dell’inesorabile cambiamento che interessa ogni cosa. La serie mostra delle frasi criptate, ispirate a pensieri della filosofia greca incentrati sui meccanismi della vista. Il sistema di lettura tattile viene sostituito dall’artista con vetri rotti aggettanti disposti per dar vita a dei concetti, proprio come i punti in rilievo del braille. Per decodificare le scritte bisogna essere disposti a ferirsi, il che rende il significato per certi versi inaccessibile, evidenziando la complessità del processo di cognizione. In relazione a quest’ultimo, la vista è ritenuta convenzionalmente il principale tramite per fare esperienza del mondo.
Eppure, ogni lavoro di Luca Spano sembra suggerire che ciò non è del tutto vero. Ne è un esempio 35 days of radiation (2023), opera in cui l’artista rende visibile l’invisibile registrando nel proprio studio per trentacinque giorni, più volte al giorno, la presenza di particelle radioattive. Una presenza silenziosa, invisibile all’occhio nudo ma onnipresente forza di trasformazione di ciò che ci circonda.
Il viaggio nell’universo della conoscenza si conclude idealmente con As Far as (2024), che partendo dalla citazione dell’artista concettuale Lawrence Weiner “As Far as the Eye Can See”, rende concreta la distanza tra lo sguardo umano e il mondo. Nell’installazione, frammenti di ossidiana che simbolicamente rappresentano il reale, fluttuano nello spazio. A poca distanza un occhio si muove freneticamente ma, nonostante i suoi sforzi, non riesce mai ad afferrare completamente il mondo che si trova davanti.
Non ci resta, dunque, che chiudere gli occhi… E iniziare a guardare.
Elisabetta Masala