Beba Stoppani – The Silence of Nature / Silenced Nature

Nel momento in cui lo si descrive il mondo naturale scompare. Il senso primordiale lascia il posto a un’interpretazione frutto di suggestioni amplificate dal pensiero. Per questo, al suo cospetto, occorre restare in silenzio. Solo attraverso il silenzio può formarsi il ricordo che ci aiuta a ritornare all’origine.
Ma l’individuo del mondo contemporaneo ha perduto la capacità di restare in silenzio, anche quando pensa di praticarlo. Il silenzio appartiene alla sfera della solitudine che non significa essere soli, simboleggia semmai l’assenza di uno sguardo ansioso sul passato e sul futuro. Il silenzio resta nel presente e lo vive, così com’è.
Possiamo quindi definire il silenzio della natura come condizione inevitabile per vivere pienamente questo “essere nel presente”.

Nelle immagini che in questo lavoro Beba Stoppani dedica al silenzio della natura troviamo uno sguardo che rivela questo ostinato esserci, questo esistere a prescindere, che l’osservazione pura dell’autrice restituisce rivelando l’appartenenza della natura al presente. In queste opere i soggetti non cercano di essere altro da ciò che sono, non chiedono approvazione per la loro estetica, seppure l’artista la proponga in certa misura nella cornice dell’inquadratura: il mare è un mare; la pianura è una pianura; la roccia è una roccia e non vi è nessun intento di abbellimento, piuttosto un sottile desiderio di verità.
Dove Beba Stoppani interviene è quando il suo sguardo incontra un’altra natura, quella che lei chiama significativamente natura silenziata. La realtà del mondo che ci circonda ci mostra sempre più frequentemente una natura deturpata, eppure essa sembra essersi ritagliata una possibilità di sopravvivenza. Ed è qui che l’autrice, attraverso inserti preziosi alimentati dal silenzio del proprio ascolto, interviene con segni e materiali come a volerle assicurare una sorta di mutuo soccorso atto a ristabilire la forma. Ne emerge così, netta, una sacralità che prescinde da qualsiasi azione che voglia dominarla.

Lo sguardo dell’autrice non si rifugia comodamente nell’aspetto contemplativo ma trasmigra in quello riparatore cercando di trovare delle assonanze piuttosto che delle divergenze. Ristabilisce l’equilibrio attraverso la cura. Come per l’arte giapponese del kintsugi la fragilità della “rottura” operata dall’uomo trova una nuova perfezione che pone l’accento sull’idea che da una ferita possa nascere una forma sublime di estetica. È la dignità della natura infine a emergere. E l’artista in tal senso è un alleato.

Quello che ricordi ti salva. Scrive il poeta americano buddhista W.S. Merwin. L’umanità non sa più guardare il vero volto della natura perché non possiede più il ricordo generato dall’ascolto. La violenza inaudita con cui le tecnologie hanno liso lo sguardo fino a sfilacciarlo, come un tessuto troppo consumato, ha deviato la relazione con la natura verso un’idea virtuale di presenza che è divenuta assenza. Ma anche se la mano che ha scavato ha preso con violenza, l’anima dei luoghi rimane intatta al suo posto. Le piccole schegge di protezione che l’artista ha voluto applicare alle sue immagini cercano in modo struggente di ripristinare l’equilibrio senza accorgersi che attraverso questo atto riparatore non è l’equilibrio della natura a dover essere ritrovato bensì il proprio, ricercato come fosse l’ultimo rifugio.

 

Giovanna Gammarota

Beba Stoppani The Silence of Nature #1, 2023

BIOGRAFIA

Beba Stoppani nata a Milano, vive e lavora tra Messico e Italia.

Di formazione classica, laureata in Biologia, svolge inizialmente attività di ricerca. Si diploma in fotografia allo IED e inizia la collaborazione con lo “Studio Azzurro” di Milano. Nel 1989 apre il suo studio come fotografa di architettura, design, pubblicità con collaborazioni con case editrici (Domus, Abitare, Interni), aziende di design (B&B, Flos, Artemide, Limonta, Bisazza, Alessi, Pomellato) e studi internazionali di architettura per progetti in Italia e in Giappone (Atelier Mendini ,studio Alchimia, studio Stella).

La sua personale ricerca artistica, legata alla Natura e per la bellezza celata, la spinge a viaggiare e documentare le diverse realtà culturali. Esordisce con il progetto “Sulle orme della via della seta”: dal Giappone al Mediterraneo, segue con “Verso la Patagonia “- 1995,” Sumo rito e tradizione nel Giappone contemporaneo “- 1997, “Birmania un paese da amare” – 1999, “Oaxaca, tredici lune” – 2010. Dal 2014 si impegna nel progetto d’arte il “Bosco di San Francesco, piattaforma internazionale per la pace ed il dialogo interculturale” invitandovi artisti, studiosi e musicisti.

ESPOSIZIONI

2023 | Photo Basel, Red Lab Gallery, Basilea, Svizzera
2023 | “Primordial Land”, Red Lab Gallery MIA – Milan Image Art Fair, Milano, Italia
2022 | “0° a 5000mt” Festival LetterAltura-Museo del Paesaggio, Villa Giulia Verbania, Italia
2022 | “Enchanted Passages” Red Lab Gallery,  MIA – Milan Image Art Fair (Milano, Italia
2021 | “Assonanze, discordanze, forme e libertà di movimento…”- Fabbrica del Vapore, Milano, Italia
2021 | Wopart (Lugano, Svizzera
2021 | “NullaOsta”, Red Lab Gallery,  MIA – Milan Image Art Fair, Milano, Italia
2021 | “Orientarsi con le stelle”, Red Lab Gallery – Museo della Città, Rimini, Italia
2020 | BOOMing – Climax (Bologna 2020)
2019 | Wopart (Lugano 2019)
2019 | Photo Basel, , Red Lab Gallery, Basilea , Svizzera
2019 | “Il Pianeta Perduto II°” MIA – Milan Image Art Fair, Milano, Italia
2019 | “Re-thinking Environment, DL Gallery, Atene, Grecia
2019 | SetUp Bologna, Italia
2018 | Fotofever, Parigi, Francia
2018 | Wopart (Lugano 2018)
2017 | “Sogno di una notte…” MIA – Milan Image Art Fair, Milano, Italia
2017 | “Mare sopra Mare sotto”, Acquario civico, Milano, Italia
2016 | Festival Internazionale dei Depuratori, Nosedo, Italia
2016 | “Sumo” Festival della Multivisione 2016, p.za Giò Pomodoro, Orciano di Pesaro, Italia
2016 |“0° a 5000mt”, Galleria Amy-d, MIA –  Milan Image Art Fair 2016, Milano, Italia
2015 | “TerraMadre”, Galleria Amy-d, MIA –  Milan Image Art Fair 2015, Milano, Italia
2015 | Salon Art Carrousel du Louvre – Monica Martins Fine Art Gallery – Collettiva, Parigi, Francia
2015 | “Il Bosco di San Francesco, Piattaforma internazionale per la pace e il dialogo interculturale”
– Galleria delle Logge Assisi, Itali
– Ist. Italiano di Cultura Bucarest, Bulgaria
– Expo Milano, Padiglione Romania,
– Ist. Romeno di Ricerca e Cultura Umanistica di Venezia,Italia
2014 |“La magia di Venezia”, Officina delle Zattere, Dorsoduro (Venezia, 2014).
2014 |“L’Esploratore inesistente”, Galleria Amy-d, MIA – Milan Image Art Fair (Milano, 2014)