Domenica 7 Luglio 2024 alle ore 18:30 apre al pubblico DOVE LE DUNE, mostra conclusiva della residenza artistica che ha visto coinvolte le artiste Giulia Manfredi e Daniela D’Amore, a cura di Carmelo Cipriani, ideata e promossa da Red Lab Gallery e dalll’Associazione culturale CON Red Lab, con il patrocinio del Comune di Uggiano la Chiesa e il Comune di Otranto e il supporto della Proloco di Uggiano la Chiesa e la Proloco di Porto Badisco.
L’innalzamento del livello del mare, determinato dal surriscaldamento globale e la conseguente erosione costiera stanno decretando la scomparsa di centinaia di chilometri di litorale. Di anno in anno il mare continua a divorare la costa, facendo crollare falesie e sbancando dune.
Gli studi hanno da tempo rivelato la stretta relazione che esiste tra l’erosione e la distruzione delle dune, habitat delicato, da studiare e tutelare, ma anche frontiere di protezione dall’attività del mare. Nasce dalla necessità di comprendere il problema e cosa si sta facendo per risolverlo, il progetto artistico “dove le dune” articolato in due momenti: una prima fase di studio e residenza artistica e successiva esposizione finale del materiale artistico e documentaristico prodotto da presentare al pubblico.
Nel corso del loro percorso di residenza svoltosi a marzo 2024 lontano dal fragore estivo, in un momento in cui le coste sono meno battute, prestandosi meglio alla loro osservazione, le artiste Daniela D’Amore e Giulia Manfredi, selezionate da una giuria interdisciplinare composta da Isabella Battista (giornalista e curatrice indipendente), Paolo Mele (fondatore di Ramdom e presidente di STARE Associazione delle Residenze Artistiche italiane) Giuseppe Teofilo (direttore della Fondazione Pino Pascali) insieme alla ricercatrice Aurora Mastore hanno indagato il territorio e la popolazione alla ricerca dei cambiamenti determinati dal problema con un approccio volto a metaforizzare cause e conseguenze.
INFO PUBBLICO
dove le dune
Giulia Manfredi
Daniela D’Amore
A cura di Carmelo Cipriani
8 luglio – 25 agosto 2024
Presso Red Lab Gallery
Via F. Crispi, 6
Casamassella (LE)
Orari di apertura: da lunedì a domenica 16:00 – 19:30
Daniela D’amore , 1989
Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e presso l’Uniwersytet Artystyczny w Poznaniu, Poznań, Polonia.
Nella sua formazione ritroviamo premi e residenze svolte nel corso degli anni tra cui; 2013 Venezia Borsa di Studio per residenza presso il Padiglione e Atelier (Forte Marghera) coordinato da Carlo Di Raco, Accademia delle Belle Arti di Venezia. Vincitrice Primo premio concorso “Le sette opere della Misericordia” indetto dal Pio Monte della Misericordia, 2014.
Nel 2017 con The Institute of Things to Come, ALEX CECCHETTI, CETACEANS curato da Valerio Del Baglivo & Ludovica Carbotta, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; e nel 2018 vincitrice call “Made in between East:West”, Poznań Art Week 2018, Polonia. Nel 2019 è vincitrice della Borsa di Studio “Sapere i Luoghi” e partecipa alla mostra collettiva presso la Fondazione Morra Napoli e Fondazione Lac o Le Mon Lecce, con
Cesare Pietroiusti, Maria D’Ambrosio, Rossella Bonito Oliva, Nicoletta Ricciardelli, Loredana Troise, Raffaella Morra, Mario Franco, Emilio Fantin.
Nello stesso anno partecipa ad un workshop/seminario con Maria Thereza Alves, presso lo Studio Alves- Jimmy Durham, Napoli.
Nel 2020 è finalista al premio JAGUART, “JaguArt The Italian Talent Road Show” tappa Napoli; partecipa alla mostra Fuzzy Games, presso l’Ex Ospedale dello Spirito Santo a cura di Marta Montoni e Pia Studio nell’ambito della Lecce Art Week ; sempre nello stesso anno partecipa alla mostra Paradoxa a cura di Carola Gatto e MartaMontoni, presso la Chiesa Santa Maria delle Grazie Lecce; nel 2021 vince la call INSIDE THE FRAME, presso Spazio In Situ, Roma. Dal 2021 segue Lecture/portfolio review con diversi artisti nazionali ed internazionali e collabora con Liliana Moro per il workshop L’ira di sant’Irene, presso Pia Studio, Lecce; partecipa alla mostra Foehn (2022) a cura di Pia Studio, nell’ambito di Capriola- Art week in Lecce, presso il Complesso delle Mura Urbiche della città, Chiesa Palazzo Giaconia, Lecce. Nel 2022 è borsista presso Pia Studio a cura di Jonatah Manno e Valeria Raho, Lecce. Nel 2023 vince la residenza In-Edita versione 3.0, Arte sostenibile per sostenere l’arte, coordinata da Marina Bastianello Gallery, Galerie Alberta Pane ed Ikona Photo Gallery, Venezia.
Attualmente vive e lavora tra Napoli e Lecce.
Giulia Manfredi, 1984
Nel 2008 consegue il diploma di Laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2006 al 2014 vive a Berlino frequentando corsi presso l’UDK in comunicazione Visiva e Belle Arti seguita dall’artista Hito Steyerl, mentre collabora con un collettivo internazionale di artisti.
Partecipa a Mediterranea 16, La biennale ad Ancona del 2013, dal titolo Errors Allowed, per la sezione Visioni Future. Nel 2022 presenta nello spazo Gaggenau Designelementi di Roma, la mostra il giardino dei fuggitivi. Il curatore Sabino Maria Frassà descrive il lavoro dell’artista: “Le sue opere presentano una bellezza ipnotica che si scontra con la materia di cui sono fatte: non solo marmo, ma anche fumo, funghi , bonsai e farfalle. Il suo lavoro risulta così dominato dall’intima complementarità tra caos e ordine, tra la vita e la morte.”
Come per L’opera di Giacomo Leopardi, il lavoro di Manfredi è una meditazione sulla fugacità della vita umana e sull’arte come forma e razionalizzazione dell’universo intimo.
La creazione, per l’artista, ha una valenza catartica, terapeutica e viscerale in cui la bellezza sublima i dubbi e le paure profonde.
Uno dei tratti distintivi delle sue opere è la sperimentazione materica: una sinergia di motivi e tecniche classiche, unite al design e all’innovazione tecnologica, oltre agli studi botanici che giustificano la presenza di elementi organici integrati nelle sue opere. La compatibilità con il mondo del design la porta infatti ad esporre al Fuorisalone di Milano del 2018 per Ventura Centrale.
Insieme a Pilar Soberon dialoga nella mostra Geometrie Organiche del 2022, creando una conversazione tra la natura, l’architettura di Zaha Hadid e lo spazio espositivo della stazione ferroviaria AV di Afragola, NA. L’urgenza della mostra è quella di sensibilizzare sulle tematiche ambientali e
sulla responsabilità dell’azione dell’uomo nell’ambiente. Sempre Frassà scrive: il lavoro di Giulia Manfredi è un inno alla grandezza della natura e all’ingegno umano, interpretati come manifestazione dell’immensità.