di Giuseppe Vitale
a cura di Giovanna Gammarota
23 SETTEMBRE – 19 NOVEMBRE
Red Lab Gallery è orgogliosa di annunciare la mostra [Liberatio] di Giuseppe Vitale, curata da Giovanna Gammarota.
La mostra che inaugurerà venerdì 23 settembre, presenta 26 opere fotografiche inedite in tre diversi formati, di Giuseppe Vitale, autore casertano alla sua prima mostra personale.
Il titolo della mostra prende spunto dal termine Liberazione, [dal lat. liberatio -onis] che ha il significato di liberare, liberarsi o essere liberato, mediante un atto preciso, da una soggezione, da un male, da un vincolo, da un controllo. Significativo quindi l’utilizzo che se ne fa per questa mostra, tale è infatti l’approccio dell’autore all’immagine: un andare incontro a un’improvvisa “liberazione”. Prima di tutto da qualsivoglia schema preconcetto che riguardi il fare fotografia, in secondo luogo, ma strettamente collegato al primo, dall’ostacolo che si frappone tra l’autore e l’esigenza profonda di usare il linguaggio fotografico stesso come mezzo di liberazione. Improvvisa liberazione. Come quando, a seguito dell’accadere di qualcosa di emotivamente sovrastante, ci si sente svuotati ma, allo stesso tempo, riempiti di nuova linfa.
Giuseppe Vitale si avvicina alla pratica della fotografia dopo aver subito un grave lutto personale che lo mette brutalmente a confronto con la mancanza. Immediatamente sente che soltanto attraverso l’osservazione minuziosa di fenomeni visivi istintivi, a volte minuscoli e quasi impercettibili, può alleviare la propria sofferenza. Da un lato si esprime per necessità di liberazione da un forte senso di oppressione causato da ciò che “non c’è più”, dall’altro comincia a prendere le “misure” dello spazio liberato per accogliere la dimensione nuova generata dall’assenza.
Accade così che, come scrive la curatrice Giovanna Gammarota: «Nel proprio lavoro di indagine sulla mancanza, Giuseppe Vitale, esplorando le dimensioni dello spazio senza alcuna pretesa di volerlo misurare, tanto meno convenzionalmente, annulla completamente questo aspetto, immergendosi nello spazio stesso, ponendosi al suo livello e a quello della mancanza così come della materia che lo permea e che lo ha generato. Quasi “godendo” della sua continua scoperta, diviene egli stesso materia, annullando il proprio Sé. Tale condizione è possibile soltanto se ci si immerge nel dolore della perdita fino ad arrivare a essere privati della sofferenza generata dal dolore stesso».
Nel suo percorso l’autore giunge infine a una preziosa condizione in cui coesistono due stati sensibili: quello che ci fa precipitare nell’oscurità profonda, senza appiglio alcuno di salvezza e, al contempo, quello che sprigiona la volontà di condivisione del frutto luminoso nato dalla sofferenza. Come in una reazione chimica, l’energia liberata nell’atto di fotografare esplode dando origine a una nuova forza che si osserva con incanto.
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Giuseppe Vitale (Caserta, 1981), si laurea in giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli conseguendo il titolo di avvocato.
Il suo primo approccio alla fotografia avviene solo nel 2015 quando, all’improvviso, viene a mancare il padre. La fotografia diventa, allora, rifugio e terapia del dolore.
Selezionato da Antonio Biasiucci, partecipa alla terza edizione del Lab/per un laboratorio irregolare tenuto dal noto fotografo napoletano durante il quale produce “Apnea”, lavoro che entra a far parte della mostra collettiva itinerante EPIFANIE/03, esposta in diverse sedi italiane e prossimamente in programmazione a Milano nello spazio della bottega cecé casile.
Ingresso libero cortile interno
Orari di apertura mostra
da lunedì al sabato 15.00-18.30
Informazioni al pubblico | info@redlabgallery.com