Chiara Arturo,
Durante gli anni dell’università, in parallelo con gli studi in Architettura alla Federico II di Napoli, si concentra sulla fotografia come mezzo espressivo, con un particolare interesse per il paesaggio e lo spazio. Integra la sua formazione nel campo delle arti visive seguendo workshop con Armin Linke, Ecosistema urbano, MAP-it, ANAB etc e inizia a partecipare ad alcune esposizioni collettive. Si laurea con lode con una tesi sperimentale in Landscape Urbanism e Critical Cartography sulla contaminazione ambientale in Campania dal titolo “FAR WASTE: lettura della contaminazione ambientale in Campania per un recupero territoriale produttivo” con Carmine Piscopo. Inizia a lavorare come fotografa di architettura. Nell’estate del 2012 si trasferisce per un mese a Marrakesh, dove segue un workshop sulla terra cruda all’Universitè Cadi Ayyad. Nello stesso autunno entra in LAB, il Laboratorio Irregolare di Antonio Biasiucci, una masterclass biennale focalizzata sulla ricerca personale e la fotografia d’autore che cambia radicalmente il suo approccio alla fotografia. Inizia un percorso di ricerca incentrato su insularità, elemento acqua, confine, Mediterraneo, materia, vulnerabilità e percezione spaziale in relazione alla costruzione dell’immaginario. Nell’estate del 2013 si trasferisce per due mesi in Malesia, di base a Kuala Lumpur. Dalla fine del 2014 inizia a lavorare per alcuni anni come assistente per Antonio Biasiucci. Nell’estate del 2015 si trasferisce per due mesi in Sud Africa, a Johannesburg, tornata in Italia, in autunno segue un workshop sulla catastrofe con Calamitaà, Jan Stradtmann, Dolomiti Project, Latitude Platform in Vajont. Alla fine dell’estate del 2016 si trasferisce stabilmente in Veneto. Viene selezionata tra i 140 artisti campani per la collezione Imago Mundi Benetton Collection Campania e inizia alcune collaborazioni, tra cui quella con la Yellow Fish Art Gallery di Montréal (Canada) e lo Spazio Kromìa di Napoli. Per la ONG Cuamm di Padova, svolge un lavoro di documentazione sul loro operato sul campo in Tanzania, dopo essere stata con loro in Uganda nel 2015 come assistente di Biasiucci. Dall’estate 2017 collabora con la Galleria Heillandi di Lugano. A ottobre 2017 partecipa alla sua prima residenza artistica ai Bocs Art di Cosenza. Agli inizi del 2018 inizia Progetto Vicinanze, sul Mediterraneo come luogo dell’attraversamento e la condivisione come pratica artistica con Cristina Cusani, progetto che si evolverà nel 2019 con la partecipazione di molti altri artisti e intellettuali. Nella primavera 2018, dopo due anni in Veneto, torna a vivere a Napoli. Viene selezionata da Leica Camera Italia per una campagna fotografica sul capoluogo partenopeo e inizia a collaborare con la casa editrice artigiana Ilfilodipartenope. Segue un workshop con Mathieu Bernard-Raymond sulla relazione tra fotografia, fiction, mondi reali e territori inventati in Lessinia. Nel 2019 viene selezionata per The Photo Solstice #2, Falìa AIR e una residenza al MACRO Asilo. Alla fine del 2019 si trasferisce in Toscana. Nel 2020 viene coinvolta nel progetto Covisioni: in collaborazione con l’agenzia LUZ. La sua ricerca si avvicina e integra temi legati all’ecologia, alla fisica quantistica e alle relazioni multispecie. Nel 2021 viene inserita tra i 222 artisti emergenti su cui investire dalla rivista Exibart ed è finalista al Premio Francesco Fabbri – sezione Fotografia Contemporanea. Nel 2022 inizia a collaborare con la Red Lab Gallery di Milano/Lecce e la rivista Tutte quelle cose.
Negli ultimi anni il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre personali e collettive, gallerie, festival di fotografia e musei, in Italia e all’estero.